Il manifesto dei valori delle sardine
Il movimento delle sardine è nato dall’iniziativa di quattro ragazzi ex-coinquilini, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, che, attraverso il web, hanno radunato una folla in Piazza Maggiore a Bologna e poi a Modena. La mobilitazione avrebbe potuto, come molte altre prima di lei (girotondi, popolo viola) ridursi a essere antagonista a qualcuno o qualcosa (nel suo caso la Lega di Salvini). Ma in queste ore le sardine hanno pubblicato un manifesto, o carta dei valori, che spiega in dieci punti fondanti le sue posizioni: un primo documento di intenti attorno al quale costruire una mobilitazione non solo oppositiva ma costruttiva. Lo riportiamo integrale per voi.
La carta dei valori delle sardine
1. I numeri valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esiste questo gruppo;
2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, bellezza, non violenza, creatività e ascolto;
3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le emozioni vanno allineate al pensiero critico;
4. Le persone vengono prima degli account social. Perchè? Perché sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare;
5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella partecipazione;
6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo inclusivi;
7. Non siamo soli ma parte di relazioni umane. Mettiamoci in rete;
8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo empatici;
9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario;
10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio.